Il comma 1 dell’articolo 4 del Decreto Legislativo datato 16 ottobre 2023 ha introdotto una restrizione significativa per le nuove società costituite nel 2023 e 2024 in merito alla deduzione maggiorata per il costo del lavoro. In particolare, queste nuove società non potranno beneficiare di questa deduzione.
Nel dettaglio, per le aziende che assumono nuovo personale a tempo indeterminato nel 2024 è previsto un aumento del 20% nel costo del personale. Questo aumento si basa sull’incremento dell’occupazione e viene calcolato come la differenza tra il costo effettivo dei nuovi assunti e l’incremento complessivo dei costi del personale “classificabile” nella voce B.9 del conto economico rispetto all’anno 2023.
Inoltre, se alla fine del periodo d’imposta del 2024 il numero totale dei dipendenti, inclusi quelli a tempo determinato, è uguale o inferiore al numero medio di lavoratori impiegati nel 2023, allora non verrà attribuito alcun costo all’incremento occupazionale. Questo confronto è doppio, riguardando sia l’importo del costo che il numero di occupati.
La norma stabilisce in modo esplicito che l’agevolazione spetta solo alle aziende che hanno svolto attività per un intero anno nel periodo d’imposta 2023, il che esclude le società costituite nel corso del 2023 e, ancor di più, quelle costituite nel 2024 che non hanno alcun punto di riferimento nel 2023.
Tuttavia, sembra che non ci siano ragioni valide per escludere le start-up del 2023 e 2024 da questo beneficio. La norma già prevede misure antiabuso per prevenire spostamenti di personale tra le società del medesimo gruppo. Si auspica, quindi, una revisione che includa anche le start-up, magari seguendo una logica antielusiva come prevista dalla normativa Irap precedentemente stabilita.
Infine, è importante sottolineare che le deduzioni maggiorate dovranno essere compensate nei calcoli degli acconti fiscali per il 2024 e 2025.