Alla fine del 2022, l’Italia ha registrato un notevole aumento nel numero di start-up, raggiungendo un record di 14.708. Secondo dati provenienti dall’EY Venture Capital Barometer, uno studio annuale che analizza il settore del venture capital, sono emerse tre regioni come principali focolai di start-up innovative: Lombardia, Lazio e Campania. Di queste, il 76,2% si concentra nel settore dei servizi alle imprese.
Un dato interessante riguarda la demografia imprenditoriale delle start-up italiane. Circa 2.600 di queste imprese sono state fondate da giovani under 35, mentre 2.000 sono state avviate da imprenditrici femminili. Ciò evidenzia un trend promettente verso l’innovazione e l’imprenditorialità giovanile e femminile nel paese.

Il rapporto dell’EY Venture Capital Barometer rileva inoltre che nel 2022 sono stati investiti oltre 2 miliardi di euro di capitale di rischio nelle start-up e scale-up italiane. Questo dato si distingue positivamente rispetto all’andamento generale dell’ecosistema europeo del venture capital. A livello nazionale, la regione più attiva in termini di capitali raccolti dalle imprese è la Lombardia.
Tuttavia, nonostante il successo delle start-up nel mezzogiorno e nel centro Italia, queste regioni soffrono ancora di una carenza di potenziali investitori. Questa situazione suggerisce la necessità di sviluppare ulteriormente l’ecosistema di investimento nelle aree geografiche al fine di sostenere la crescita delle start-up e delle piccole e medie imprese.
Infine, dal punto di vista settoriale, il Barometro evidenzia un crescente interesse nel segmento fintech. Questo settore si è dimostrato particolarmente attraente per gli investitori, con numerose start-up che offrono innovazioni nel campo dei servizi finanziari, compresi pagamenti digitali, prestiti peer-to-peer e tecnologie blockchain.