I fondi straordinari europei in arrivo, che si aggiungono a quelli già previsti dalla ordinaria programmazione, richiederanno la formulazione di un gran numero di progetti da gestire in termini di Portfolio (selezione), Program (aggregazione per macro-obiettivi indicati dalla UE) e Project Management (pianificazione e controllo dei risultati raggiunti). Occorre quindi potenziare le strutture operanti sui progetti finanziati con l’apporto di personale con competenze integrate di europrogettazione e di project management, al fine di migliorare le performance nella gestione dei fondi europei.
Lo scenario dopo l’accordo
Dopo l’accordo europeo sul piano straordinario di intervento che darà luogo ad una cospicua allocazione di fondi – in parte sotto forma di trasferimenti diretti ed in parte sotto forma di prestiti – è indispensabile spostare l’attenzione sulle regole e sui meccanismi di programmazione e controllo relativi alla erogazione dei fondi, che richiedono necessariamente la predisposizione di progetti coerenti con le strategie definite per accedere alle diverse fonti di finanziamento (Recovery Fund, Next Generation Eu, Mes oltre ai fondi dei piani strutturali ordinari ) nonché un’adeguata pianificazione e gestione degli stessi al fine di conseguire gli obiettivi previsti per ciascuno di essi.
Tali progetti devono essere indicati dai Piani nazionali che saranno poi vagliati dagli organismi europei. Il Piano nazionale dovrà essere coerente con le raccomandazioni specifiche riguardanti il singolo Paese ed in particolare dovrà contribuire alla transizione verde e digitale e dovrà promuovere la crescita e la creazione di posti di lavoro.
Dunque, è indispensabile porre da subito la massima attenzione su come sviluppare i progetti finalizzati al raggiungimento degli obiettivi sopracitati e coerenti tra loro, nel rispetto dei vincoli descritti.
Si tratta in altre parole di ragionare in termini di Portfolio, Program e Project Management in quanto occorre essenzialmente mantenere un efficace collegamento tra la strategia nazionale – su cui hanno lavorato e lavorano appositi gruppi (o task force) di esperti – e la pianificazione, esecuzione e controllo dei progetti. Infatti, la valutazione sarà effettuata essenzialmente considerando l’appropriatezza e la misura della corretta esecuzione e successo dei progetti stessi che saranno finanziati.
Il monitoraggio dei progetti finanziati
Per meglio comprendere le dimensioni del fenomeno è utile esaminare i dati di monitoraggio pubblicati dalla Agenzia per la coesione territoriale (fonte: opencoesione.gov.it/it) che riguardano 642.888 progetti del ciclo di programmazione 2014-2020 per un ammontare complessivo di 85,2 miliardi di euro (su un totale di risorse assegnate all’Italia per il settennio 2014-2020 di 144,8 miliardi di euro), da cui risulta la seguente situazione al 30 giugno 2020:
- Progetti conclusi 6%
- Progetti liquidati 2%
- Progetti in corso 80%
- Progetti non avviati 12%
Del tutto evidente che le attuali strutture, che all’interno delle singole amministrazioni centrali e locali operano sulla utilizzazione dei fondi europei e sui progetti da essi finanziati, dovrebbero essere adeguatamente potenziate per poter operare con maggiore efficacia ed efficienza e, parallelamente andrebbero anche rafforzate le attuali strutture in capo al MEF che hanno competenza sul coordinamento e monitoraggio delle diverse fonti di finanziamento UE e dei relativi progetti.
Come migliorare le performance
I fondi del ciclo ordinario ed i nuovi fondi straordinari determinano la disponibilità di un ingente quantitativo di risorse finanziarie tale da costituire un’occasione unica e probabilmente non ripetibile per rilanciare lo sviluppo del Paese pertanto, a maggior ragione, diventa ancor più necessario assicurare un buon utilizzo dei fondi ordinari e straordinari, garantendo il raggiungimento degli obiettivi/risultati previsti e verificando anche l’effettivo conseguimento dei benefici attesi.
Da ciò emerge chiaramente come il raggiungimento degli obiettivi, così come sono definiti, individuati e misurati nei diversi documenti strategici, sia dipendente dalla modalità di esecuzione dei progetti, selezionati e finanziati nell’ambito dei programmi europei e realizzati dalle singole organizzazioni.
Europrogettazione e project management
All’interno di questo quadro, il raggiungimento degli obiettivi di programma così come dei singoli progetti sarà dipendente dal set di conoscenze, abilità e competenze dei diversi attori e figure professionali coinvolti in entrambi i livelli di gestione (programma/progetto) e nei differenti step del PCM (Project Cycle Management). Ciò significa che a livello di programma sarà necessario conoscere ed applicare le migliori tecniche e metodologie di programmazione, gestione e valutazione del programma (in base ai principi di program management la gestione coordinata di singoli progetti correlati aumenta le possibilità di raggiungere gli obiettivi di programma) a livello di progetto sarà necessario conoscere ed applicare le tecniche e le metodologie di progettazione e gestione del progetto.
Il raggiungimento degli obiettivi sarà tanto più efficace quanto più i vari livelli di gestione del programma e del progetto saranno integrati fra loro e ciò richiede necessariamente che le figure professionali coinvolte nelle diverse fasi di progettazione conoscano ed utilizzino linguaggi, strumenti, tecniche e metodologie comuni e/o integrate. Tuttavia, nonostante lo sforzo profuso negli ultimi anni in tema di sviluppo ed utilizzo di modelli comuni per la gestione dei programmi e progetti europei di finanziamento (come è il caso del PCM) persiste ancora una frammentazione di linguaggi, tecniche e strumenti utilizzati, all’interno sia delle diverse fasi del programma che del progetto.
Per quanto riguarda la gestione del progetto, che costituisce l’unità di base dei singoli programmi di finanziamento, due sono le principali aree di conoscenza che deve avere chi si occupa della progettazione e gestione di fondi europei:
- L’area di conoscenza associata alla formulazione dei progetti è l’euro-progettazione che include tecniche e metodologie necessarie per formulare una proposta progettuale che sia quanto più possibile coerente con gli obiettivi strategici, fattibile e sostenibile rispetto agli obiettivi descritti nell’invito a manifestare proposte pubblicato dal soggetto finanziatore.
- L’area di conoscenza associata alla realizzazione è quella del project management che contiene gli strumenti e le tecniche necessarie affinché il progetto soddisfi i requisiti in termini di costi, tempi e qualità, e possa quindi massimizzare la possibilità di raggiungere gli obiettivi di progetto collegati al programma.
L’utilizzo integrato delle linee guida e delle metodologie tipiche dell’euro-progettazione e del project management contribuirà a migliorare le performance nella gestione dei fondi europei e, soprattutto, consentirà non soltanto di controllare il corretto utilizzo dei fondi ma anche di verificare la realizzazione dei risultati previsti nei tempi stabiliti e l’effettivo conseguimento dei benefici attesi.
Alla luce di quanto finora detto, la figura dell’europrogettista, qualificata e specializzata, diventa sempre più centrale. Per questo Fondazione Saccone, tra i primi enti in Italia, promuove l’innovativo corso di specializzazione eU-maps® in Progettazione e Gestione dei Fondi Europei, con la supervisione scientifica dell’Istituto Italiano di Project Management.